Odontofobia ( parte 1)

L’odontofobia e’ definita come una paura irrazionale nei confronti dell’ambiente e/o delle procedure odontoiatriche.

E’ una problematica piu’ diffusa di quanto si pensi visto che colpisce oltre il 10% (dal 15 al 20%) della popolazione. Ne esistono forme piu’ o meno gravi e i sintomi vanno da un’ansia moderata a una franca fobia con evitamento di qualsiasi appuntamento odontoiatrico e procrastinazione delle terapie ( con esiti peggiorativi sia della fobia che delle condizioni orali del soggetto). Questo crea un circolo vizioso che tende ad auto-mantenere questo stato di cose: piu’ si teme l’appuntamento dal dentista, piu’ lo si rimanda, il che tende a peggiorare il problema, aumentando il disagio che passando da fastidio a dolore rendera’ ancora piu’ arduo recarsi dal dentista per le giuste terapie.

Esistono appositi questionari ( il piu’ recente ed utilizzato è il D.A.S.modificato) che con poche domande mirate stabiliscono il grado di odontofobia del soggetto.

Ancora piu’ semplice è stabilirlo “spannometricamente”: se tendete a rimandare l’appuntamento dal dentista per i motivi piu’ disparati, se la notte precedente non dormite pensando all’appuntamento ( anche per una semplice visita di controllo), se tendete a consumare anzitempo spazzolini e collutori, probabilmente siete odontofobici. Banalmente, piu’ tempo è trascorso dalla vostra ultima visita odontoiatrica, piu’ e’ probabile che la causa sia l’odontofobia.

Ma da dove nasce l’ansia ( o fobia o paura del dentista)? Secondo alcune teorie, risale all’infanzia dove abbiamo sperimentato un episodio doloroso dal dentista che ha quindi condizionato la nostra condotta successiva ( ad esempio: un tempo si estraevano i denti dal latte senza anestesia). Secondo altre teorie, non basta un singolo episodio doloroso ma almeno due o multipli. Per altre, invece, si puo’ diventare odontofobici anche senza aver mai avuto dolore, poiché la fobia è legata ad una situazione di impotenza ( non possiamo muoverci, il dentista incombe su di noi e l’aspirazione impedisce l’eloquio). Per altre è legata al “carattere” del soggetto, che in psicologia viene chiamato tratto. Alcuni tratti sono piu’ soggetti a sviluppare odontofobia o ansia sotto certe condizioni ambientali. Probabilmente, non esiste un’unica spiegazione alla sua origine ma tante quante sono i soggetti odontofobici. La buona notizia e’ che, a prescindere dalla causa, l’odontofobia è trattabile, e che puo’ essere fatto non solo con farmaci; gli ansiolitici neutralizzano lo stress della seduta ma non influiscono su ciò che l’ha creato, per cui chi viene trattato con questa metodica tendera’ comunque ad evitare le sedute odontoiatriche perpetuando lo stato di cose. Per cambiare questo atteggiamento si dovrà’ anzitutto cambiare l’atteggiamento del paziente nei confronti delle sedute odontoiatriche. Il che è possibile attuando una serie di tecniche ed accorgimenti che vanno personalizzati per ogni soggetto. La Psicologia ci offre da sempre tecniche non farmacologiche per combattere l’ansia, attualmente esse si affiancano alla tecnologia, per ottenere strumenti sempre piu’ semplici ed efficaci ( e non operatore dipendente) per ottenere il rilassamento prima e durante la seduta. La tecnica Tell-Show-Do ( tradotto: spiega, mostra e fai) è una vecchia tecnica, adottata nei bambini non fobici per ottenere la loro collaborazione tramite una graduale introduzione e spiegazione dell’intervento successivo. E’ ottima per evitare di ingenerare ansia successivamente MA è totalmente inefficace su chi sia gia’ stato traumatizzato.

 A questo punto, si dovrà’ optare per una serie di tecniche che vanno dall’ipnosi, al biofeedback, alle tecniche cognitivo-comportamentali fino all’utilizzo della Realtà’ Virtuale (VR) per rilassare i soggetti. La VR puo’ essere usata anche per la desensibilizzazione, tramite la simulazione controllata ( un po’ quello che si fa’ per vincere la paura del volo, si incoraggia il soggetto ad usare dei simulatori per ridurre progressivamente ma in ambiente sicuro, la sua fobia). Attualmente si è affiancato anche il rilassamento tramite il trascinamento delle onde alpha a mezzo di mirati stimoli acustici e/o riduzione delle stimolazioni visive. Come si è visto, attualmente è possibile ridurre l’ansia odontoiatrica ( odontofobia) fino a neutralizzarla, senza l’uso di farmaci e con interventi mirati alla singola situazione.

Non è mai stato cosi facile avere ( e mantenere) un sorriso sano e bello.

Nelle prossime settimane, parlero’ piu’ specificatamente dell’argomento.